venerdì 14 gennaio 2011

La Gabbia Sociale degli Uomini e i Disertori del Patriarcato

Giorni fa una lettrice di Un altro genere di comunicazione postava il testo di una canzone di Caparezza, Un Vero Uomo Dovrebbe Lavare i Piatti , del 2008 ma sempre attuale per descrivere la gabbia sociale in cui è rinchiuso l'uomo:


Non sei un uomo se come un frate chiedi perdono. Non sei un uomo se a fare mazzate non sei buono.
Non sei un uomo se tua moglia di te se ne fotte. Non sei uomo se.. se non la gonfi di botte.

Non sei un uomo se non guidi le macchine grosse. Non sei un uomo se non tiri due ganci alle giostre.
Non sei un uomo se hai paura di tornare in carcere. Non sei un uomo sei gay se ti metti a piangere.
Non sei un uomo e farai una brutta fine. Non sei un uomo... se non hai la pancia sferica.
Non sei un uomo senz'abito buono alla domenica. Non sei un uomo se di notte non vai al bordello.
Non sei un uomo... se non ti tira il pisello. Non sei un uomo se ti arrendi e non mostri gli artigli.
Non sei un uomo se non prendi a ceffoni i tuoi figli. Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta.
Lo sai cosa ti manca? Un ferro nella tasca. Non sei un uomo e farai una brutta fine.

Non ascoltare questi maldicenti. Non si va avanti con la forza ma con la forza degli argomenti.
Non ascoltare questi mentecatti. Un vero uomo si dovrebbe alzare per lavare i piatti. Un vero uomo dovrebbe lavari i piatti.

Non sei un uomo se non hai lo stereo più potente. E poi si vede dalla foto che hai sulla patente.
Non sei un uomo se perdi tempo a studiare i libri. Se sei un uomo.. meglio che inizi con gli scippi.
Non sei un uomo se ti beccano la piantagione. Non sei un uomo se dalla prigione fai il mio nome.
Non sei un uomo se mi fotti, che se me ne accorgo. Non sei un uomo vivo, tu sei un uomo morto.
Non sei un uomo e farai una brutta fine.


Da Femminismo a Sud i disertori del patriarcato provano a darci un antidoto:

Buoni propositi per il 2011
1. Per troppo tempo, molti di noi hanno trascurato la salute fisica, mentale e spirituale. Prendiamoci cura di noi stessi, senza demandare la responsabilità della nostra cura ad altre/i.

2. Prendiamoci la responsabilità di mantenere e preservare le nostre relazioni sociali. Inviare biglietti di auguri, acquistare i regali per i nipoti, ricordare i compleanni, o anche solo organizzare cene per stare in compagnia, sono attività che ci mantengono vivi ed in relazione con altre/i. Smettiamola di lasciare ad altre/i la gestione della nostra rete sociale! Ricordiamo in prima persona a chi ci sta vicino che teniamo alle loro parole e alla loro presenza.

3. Ascoltiamo le donne, senza interrompere, senza smentire immediatamente, senza criticare o deridere solo perché sono donne. Ascoltare, comprendere, rispondere in modo pertinente sull’argomento e non in base al genere dell’interlocutrice/ore. E tenendo la bocca chiusa abbastanza a lungo, potremmo imparare qualcosa!

4. Facciamo attenzione, nelle nostre attività e/o discussioni, a quanto diamo peso alle opinioni, alla parola ed alla presenza di altre soggettività. La mancata partecipazione di donne, trans e persone di diverse provenienze e/o vissuti ci vincola al paradigma patriarcale, eteronormativo (*) e razzista.

5. Impariamo anche i gesti e le attività che lasciamo fare sempre e solo alle donne. Fare il bucato in modo corretto, ad esempio. Tu ed io sappiamo come fare il bucato. E’ facile quanto cambiare l’olio tenendo in mano una birra, riparare lo scarico, o agganciare un nuovo televisore al plasma. E’ l’ora di smettere di fingere d’essere ignoranti. Capiremo molto di più di noi stessi e guadagneremo strumenti e possibilità di comprensione reciproca.

6. Eliminiamo le parole misogine e sessiste dal nostro vocabolario – e dal nostro dialogo interiore pure. Quando una donna fa qualcosa che non ci piace, non la chiamiamo “troia” – nemmeno nella nostra testa! E’ un’atteggiamento mentale stupido e funzionale alla violenza. Evitiamo la complicità silenziosa con altri esprimendo chiaramente dissenso quando ascoltiamo linguaggi e/o assistiamo ad atteggiamenti misogini e omo/transfobici.

7. Dobbiamo sempre essere forniti di profilattico e metterlo prima che lei sia costretta a chiedercelo. Basta indossarlo. E’ un atto di rispetto e responsabilità che dobbiamo a noi stessi e a chiunque faccia sesso con noi.

8. Evitiamo qualsiasi attività sessuale che oggettivizza, sfrutta, ferisce o umilia le donne. Evitiamola, anche perché è umiliante e degradante anche per noi,

9. Scegliamo di avere rapporti sessuali esclusivamente con persone che siamo certi siano consapevoli e consenzienti. Ciò significa che non siano ubriache, confuse, o impaurite. Che non siano state manipolate o la situazione non sia frutto di un atto di bullismo, molestia e/o pressione psicologica o abuso di potere.

10. Risolviamo eventuali conflitti in modo non violento, senza abusi, senza ritorsioni o vendette e senza coinvolgere chi non c’entra – soprattutto se si tratta delle figlie e dei figli.

11. Troviamo un altro uomo da amare, in qualunque modo. Amico, padre, collega: proviamo a sentire, anche per scherzo, anche in una battuta, il rumore della parola “amore” detta a un altro uomo. Facciamola uscire fuori e vediamo che effetto fa. Mettiamoci alla prova, in questa come in altre situazioni.

12. Lavoriamo per eliminare la nostra omofobia e/o transofobia. L’eteronormatività (*) distrugge la nostra connessione con tutti gli altri esseri umani. E ci impedisce di amare. Dobbiamo essere in grado di amarci profondamente. Come uomini siamo capaci di dare e ricevere tanto amore – e non solo dalle donne. Informiamoci, leggiamo, parliamo, conosciamo altre esperienze. Ne guadagneremo sicuramente in qualcosa.

13. Informiamoci sul femminismo. Ci sono tante storie e correnti femministe quanti movimenti letterari e avanguardie artistiche. E’ una storia enormemente complessa sulla quale è doveroso saperne di più, soprattutto perché interessa noi, che eravamo siamo e saremo lì, insieme a chi ha una sua storia che pochi conoscono. Di nuovo e ancora: conosceremo in tal modo molto di più anche noi stessi.

—>>>(*): Per eteronormato, eteronormativo, eteronorma si intendono tutte quelle regole/norme comportamentali/psicologiche/linguistiche etc che si basano sull’idea che l’unica sessualità possibile e/o obbligatoria sia quella etero.

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