mercoledì 24 novembre 2010

Emancipazioni

“Si dirama attraverso le donne. Se sono represse, lotta per farle risalire. Se le donne sono libere, lei è libera. Fortunatamente, se tante volte la obbligano a indietreggiare, altrettante balza di nuovo avanti. Se tante volte è interdetta, schiacciata, risospinta indietro, indebolita, torturata, gabellata per perniciosa, pazza, e seguono altri appellativi di discredito, lei emana secondo un movimento ascensionale nelle donne, sicché anche la più tranquilla, anche la più compressa delle donne conserva un posto per la Donna Selvaggia. Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell’io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un’apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”

Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi. Il mito della Donna Selvaggia